Finché respiro, Spero
Locuzione latina tratta dalle Lettere ad Attico di Cicerone che corrisponde al noto detto “Finchè c’è vita, c’è speranza”. Una serie di aggettivi che trascinano la commedia ambientata nell’Italia del nord nel 1920, quando erano sufficienti tre di questi attributi perché diventasse patetico e incomprensibile tutto, e così non si era capaci di convivere con ciò che non si comprendeva, fino ad avere la necessità di etichettare, spiegare e dissentire da tutto quanto, persino dalle cose inspiegabili per definizione. Donne ricche, povere, comuni, colte… per volere di un genitore, di un marito, di un medico venivano giudicate e condannate.