L’anarchico che attentò alla vita del re Umberto I di Savoia
La storia di Giovanni Passannante che nel 1878, con un coltellino con una lama di quattro dita, cercò di uccidere il re Umberto I di Savoia. Condannato a morte, la pena gli fu convertita in ergastolo mentre sua madre e i suoi fratelli furono internati nel manicomio di Aversa dove morirono. Passannante fu rinchiuso in una torre sull’isola d’Elba. Anni dopo fu trasferito nel manicomio criminale di Montelupo Fiorentino dove morì nel 1910. Grazie alle teorie del Lombroso al cadavere fu tagliata la testa. Il cranio e il cervello esposti nel Museo Criminologico di Roma.